Brescia premiata CITTÀ DEI GIOVANI
Il Consiglio Nazionale dei Giovani ha assegnato a Brescia il Premio Città dei Giovani 2021
Brescia è la “Città dei giovani 2021”, Morelli: “Punto di partenza”
Brescia è la città italiana più inclusiva per le nuove generazioni, a sancire questo primo posto è il premio “Città italiana dei giovani 2021” promosso dal Consiglio Nazionale dei Giovani in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche
Giovanili, il Servizio Civile Universale e l’Agenzia Nazionale per i Giovani.
Soddisfatta per questo riconoscimento l’assessore alle politiche giovanili di Palazzo Loggia Roberta Morelli che ha tenuto a precisare di come il premio non sia un traguardi, bensì un punto di partenza per fare di più e fare meglio in futuro.
Il riconoscimento arriva dopo un anno (e un ultimo periodo) molto duro per la nostra Brescia e viene sottolineato come si tratti di “un simbolo di ripartenza”. Nello specifico il primo posto è stato assegnato alla Leonessa per i contenuti del progetto “Brescia città dei giovani” che per la giunta di Palazzo Loggia ha favorito “il coinvolgimento, la responsabilizzazione e la partecipazione dei giovani ai processi decisionali del proprio territorio”.
8 marzo: Giornata internazionale della Donna
Una maratona per le donne
Lunedì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della Donna, a partire dalle ore 17, sul canale Youtube del Comune di Brescia, prenderà avvio la Maratona della Lettura.
“Dopo la Maratona effettuata il 25 novembre in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, abbiamo deciso di riproporre l’evento anche per l’8 marzo – spiega Roberta Morelli, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Brescia –. L’evento consiste nella lettura di un testo, scritto da una donna, per la durata massima di 4 minuti. Parleremo di violenza, ma non solo: cercheremo di esplorare diversi ambiti in un percorso di valorizzazione della figura femminile”.
Alla Maratona parteciperanno anche i Comuni che hanno aderito alla Rete delle Panchine Rosse, promossa dal Comune di Brescia con la delibera del 3 febbraio 2021. Sono 50 i Comuni uniti nell’iniziativa. “Con la rete delle Panchine Rosse, insieme ai centri antiviolenza, ci proponiamo di condividere percorsi, progetti, attività ed iniziative, oltre a costruire attività educative volte alla modifica degli stereotipi e dello scorretto linguaggio di genere. Insieme possiamo incidere di più!” continua Roberta Morelli.
Proprio in occasione dell’8 marzo, sarà inaugurata una panchina rossa a Brescia e altre tre a Calcinato. “Per la nostra comunità, si corona un sogno: finalmente, siamo pronti all’inaugurazione di 3 panchine, una a Calcinato, una a Calcinatello e una a Ponte San Marco – spiega Viviana Ponzoni, delegata alle Politiche Educative, Cultura e Pari Opportunità di Calcinato –. La speranza è quella di poter inaugurare, quando tutto sarà tornato alla normalità, anche le targhe con il logo creato dai ragazzi delle scuole medie”. Ma gli appuntamenti, per Calcinato, non finiscono qui: domenica sera si terrà uno spettacolo comico in diretta Facebook e lunedì il Comune parteciperà alla Maratona con tre letture a quattro voci.
Le iniziative promosse dal Comune di Brescia vivono dello stretto legame con i Centri Antiviolenza della zona. “La narrativa sana è importante. Oggi, invece, molta della narrativa è tossica a causa dell’uso massiccio del linguaggio sessista – spiega Roberta Leviani, responsabile del centro antiviolenza Butterfly -. La cronaca dei femminicidi, a volte, sembra il racconto della fine di un amore romantico. Questi articoli scoraggiano le donne violentate a denunciare, perché temono di diventare vittima di queste discriminazioni. Il linguaggio è importante: è necessario educare noi e i giovani. Comunque, è fondamentale preoccuparsi anche delle vittime di violenza assistita: i figli. Si pensi solo a questo dato: su 69 interventi con 25 donne collocate, i bambini sono 33”.
Non a caso, è attualmente in corso, per il biennio 2020-2021, il progetto “Brescia in rete contro la violenza sulle donne”, co-finanziato da Regione Lombardia, Comune di Brescia, gli Ambiti e il Centro Antiviolenza Butterfly. I fondi disponibili ammontano a circa 334mila euro. Il Comune di Brescia, inoltre, sostiene il progetto “Tratta” con l’associazione Lule per il sostegno agli orfani di femminicidio.
Panchine Rosse
Protocollo “panchine rosse“ in 45 Comuni
Condivisione di buone prassi, corsi di formazione, iniziative nelle scuole: la provincia di Brescia fa rete contro la violenza sulle donne. Sono 45 i Comuni che hanno aderito al protocollo Panchine rosse, promosso dal capoluogo con il coinvolgimento di Acb (Associazione comuni bresciani): si tratta del 22% di tutti i comuni della provincia di Brescia, ma il numero sarà aggiornato man mano che arriveranno nuove adesioni. “Siamo partiti dalle panchine rosse – spiega Roberta Morelli, assessore alle Pari Opportunità di Brescia – che sono il simbolo, un monumento alle donne vittime di violenza, ma l’obiettivo è di costruire progetti, attività, percorsi che possano incidere culturalmente sul territorio”.
I dati dicono che il fenomeno della violenza di genere continua ad essere una vera e propria emergenza. Solo nella nostra provincia, nel 2020 si sono registrati 5 femminicidi, circa 600 richieste al centro antiviolenza Casa delle donne, 117 casi di Codice rosso seguiti dalla Squadra mobile della Questura di Brescia, con 9 misure cautelari in carcere, 2 ai domiciliari ed emesso cinque misure cautelari di divieto di avvicinamento e 2 di allontanamento dalla famiglia (dati aggiornati a novembre). “E’ un fenomeno culturale e strutturale – spiega Morelli – su cui vogliamo provare ad incidere a monte, smontando gli stereotipi, costruendo le buone pratiche e valorizzando il ruolo della donna”.
Emblematico, ad esempio, che siano ancora poche le strade intitolate alle donne (il 2,5% circa in città). “Se non c’è neanche il riconoscimento di un ruolo con l’intestazione di un luogo pubblico – sottolinea Elisa Chiaf, assessore di Borgosatollo – è difficile che sia riconosciuta importanza a chi ha un vissuto diverso”. Nata la rete, ora si tratta di avviare progetti ed iniziative. Un primo appuntamento l’8 marzo con la maratona di letture dedicata a riconoscere il ruolo delle donne nella società. “Vogliamo lavorare anche sul linguaggio – aggiunge Morelli – dai questionari rivolti ai ragazzi abbiamo visto che è diffusa l’idea che una donna vittima di violenza in qualche modo se la sia cercata. Questo ci dice quanta strada ci sia ancora da fare. Riusciremo a contrastare la violenza solo tramite l’educazione”. Tra i primi obiettivi c’è anche il monitoraggio delle panchine rosse sul territorio. “Raccoglieremo i dati per realizzare una mappatura”, ha spiegato Maria Teresa Vivaldini, componente del consiglio di presidenza di Acb.
Federica Pacella
© Riproduzione riservata
Il nuovo Atelier in Via Marchetti
Da dicembre 2020, grazie al lavoro dell’Assessora alle Pari Opportunità, Roberta Morelli, è stato avviato presso la sala dell’edificio comunale in Via Marchetti 1 un laboratorio di sartoria con l’obbiettivo di permettere a persone disoccupate di imparare un mestiere.
Un Atelier in via Marchetti
per diventare sarta e stilista
Il laboratorio voluto dall’assessore Morelli. Spazio anche per i bimbi
Da poco più di 48 ore a Brescia c’è un laboratorio di sartoria voluto dall’assessore Roberta Morelli nel quale si insegna gratuitamente alle signore a tagliare un abito e confezionarlo ma anche semplicemente a cucire un orlo ed aggiustare un vestito. Insomma: sia a fare piccole riparazioni che a diventare delle vere e proprie sarte, capaci di riprodurre un modello, imbastire, cucire. Ecco un’occasione buona per apprendere un mestiere in dieci incontri per un totale di 40 ore. Già 42 persone si sono iscritte e — tempi del Covid e varie limitazioni permettendo — si ritroveranno in una grande sala attrezzata di macchine per cucire, forbici, rocchetti, ditali e tutto quanto altro serva per imparare il mestiere. Le allieve in maggior parte mamme potranno portare a scuola anche i figlioletti, risolvendo così il problema di “dove poterli lasciare e trovare qualcuno a cui affidarli”. È stato predisposto un angolo pieno di giocattoli per i bambini di ogni età. La sala è nell’edificio comunale di via Marchetti 1. Un tempo serviva da mensa per i dipendenti comunali, poi è diventata dormitorio per l’organizzazione «Emergenza freddo». Ora — arredata con buon gusto — la sala si è trasformata in un atelier di moda. E proprio «Marchetti 1 Atelier» è il nome del laboratorio e del corso che sarà diretto da Elisabetta Riolfatti, una creativa che ha già lavorato per grandi stilisti.
Una nuova avventura
Roberta Morelli, che ricopre la carica di assessore alle Pari Opportunità, riconsiderando buone esperienze passate, ha deciso di tuffarsi in questa nuova avventura. In passato aveva organizzato due diversi progetti. Uno era chiamato «Non è mai troppo tardi» ed il secondo «Tra dire e il fare». In entrambi i casi si offrivano alle persone disoccupate occasioni per acquisire competenze ed affacciarsi al mercato del lavoro. Il primo progetto era articolato in vari settori: panetteria e pasticceria, florovivaismo, uso del computer, sartoria, trucco e parrucco. Nel secondo è stato scelto solo l’insegnamento della sartoria legato in particolare alla realizzazione di borse sportive o da sera. A giudicare il lavoro svolto fu chiamato il pubblico che fu invitato ad assistere a diverse sfilate. Ora Roberta Morelli lancia questa nuova iniziativa. L’ha affidata completamente all’Associazione «Prisma Luce». Per non escludere nessuna, a tutte le iscritte che abbiano necessità viene offerto il biglietto dell’autobus. In attesa di partire — il Covid purtroppo condiziona il calendario delle lezioni — le iscritte sono state divise in 4 gruppi. Presumibilmente altri se ne aggiungeranno, visto l’interessamento mostrato, fin dall’altro giorno, quando c’è stato il taglio del nastro e lo spazio — per la creazione di abiti e di nuove professionalità — è stato inaugurato.
BRESCIA2030 in Giunta Comunale
Brescia2030 è rappresentata in Giunta Comunale da Roberta Morelli, Assessora con delega alle Politiche Giovanili, alle Pari Opportunità e ai Tempi della Città così articolata: sovrintendenza alle politiche giovanili; al coordinamento e organizzazione dei tempi e orari della città; alle pari opportunità.
Stasera mercoledì 6 giugno aperitivo elettorale. Domani la festa di fine campagna
Questa sera, mercoledì 6 giugno, dalle 18 alle 19.30 è in programma un aperitivo elettorale organizzato dai candidati della lista Brescia 2030 Daniela Conte e Luciano Corda, aperto anche agli elettori che volessero conoscere di persona le persone che hanno deciso di far parte di uno dei simboli che appoggiano la rielezione a sindaco di Brescia di Emilio Del Bono.
Domani sera giovedì 7 giugno, invece, festa di fine campagna elettorale in piazzetta della Pallata con il candidato sindaco e tutte le persone che hanno partecipato alla campagna elettorale. Sarà una serata caratterizzata da musica, cibo e divertimento. Il costo della cena, contraddistinta dai buonissimi e brescianissimi casoncelli, è di 15 euro.
L’intervento di Nencini a Brescia, la rassegna stampa
Nencini: “A Brescia con Del Bono una proposta di libertà ed eguaglianza”
Dalla Lega critiche a Daniela Conte, la reazione di Cinquepalmi
COMUNICATO STAMPA
Il Segretario politico della Federazione di Brescia del Partito Socialista Italiano, Avv. Lorenzo Cinquepalmi, preso atto delle dichiarazioni rese alla stampa locale in relazione alla candidatura della dott.ssa Daniela Conte nella Lista Brescia 2030 – Morelli per Del Bono promossa dal PSI bresciano, e dell’incredibile affermazione per la quale una componente della Commissione Edilizia comunale dovrebbe vedersi negato il diritto di candidarsi in Consiglio Comunale in assenza di qualsiasi norma che glielo vieti, denuncia alla cittadinanza l’illiberalità e la doppia morale con le quale, oggi più che in passato, dopo la formazione del governo nazionale tra Movimento 5 Stelle e Lega (ex nord), certi leghisti credono di dover far politica.
Da un lato, cercando di negare il diritto a candidarsi a consigliere comunale a una cittadina impegnata nel lavoro, nel sindacato, nella vita pubblica, nel suo ordine professionale (a proposito: se essere iscritto a un ordine significa non potersi candidare, che ne facciamo di tutti i medici, avvocati, ingegneri e architetti candidati?).
Dall’altro candidando per lo stesso Consiglio Comunale un loro esponente, condannato dalla Corte dei Conti per avere sottratto 30.513,39 euro alla Regione Lombardia facendosi rimborsare le salamine e la ferramenta, sul quale pende il processo penale per le stesse appropriazioni, con una richiesta di condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione.
Insomma, calpestare i diritti degli altri e abusare dei propri: la mentalità leghista non poteva che peggiorare col tempo e con l’abbraccio grillino.